Descrizione
Due Comuni e la rete di altri 10 dello Spazio Giovani uniti per le nuove generazioni:
Il primo “Festival dell’adolescenza - mondo in transizione” nasce dalla volontà dei Comuni di Cologno Monzese e Vimodrone determinati a ripensare le città attraverso lo sguardo e le necessità delle nuove generazioni.
Questa iniziativa, unica nel suo genere, verrà ufficialmente lanciata con un evento il 15 novembre all’Auditorium Giacomo Matteotti di Cologno Monzese, in via Petrarca 9, alle ore 18.00, con un Rap-aperitivo gratuito e un talk aperto al pubblico per la presentazione del progetto.
“Un primo passo verso un dialogo autentico e reciproco tra giovani e adulti – spiega il Sindaco di Cologno Monzese Stefano Zanelli – un’importante occasione che getta le basi per un appuntamento annuale in cui, a partire da maggio 2025, convergeranno gli sguardi e le riflessioni di esperti di ogni campo, chiamati a spiegare l’adolescenza non solo come fenomeno anagrafico ma anche come vero e proprio territorio di transizione che caratterizza la vita di ogni comunità”.
“Vimodrone è un laboratorio di sperimentazione e innovazione sulle politiche giovanili: dal play district che accoglie più di 3000 giovani all’anno, alle sale studio aperte h24, alla rete Spazio Giovani Martesana che unisce 12 comuni e si rivolge a un bacino di oltre 400.000 giovani”, commenta il Sindaco di Vimodrone Dario Veneroni.
A sottolineare le possibili difficoltà e a offrire spunti di risoluzione su questi aspetti – il 15 novembre – interverranno Massimo Silvano Galli, consulente pedagogico e direttore scientifico dei lavori del Festival, Don Claudio Burgio, fondatore e presidente dell’associazione Kayrós che dal 2000 gestisce comunità di accoglienza per minori e servizi educativi per adolescenti e formatore; Mirella Granelli, formatrice area comportamentale e consulente per la gestione dei conflitti e dei dialoghi intergenerazionali in ogni organizzazione (lavoro, scuola, famiglia); e il Responsabile del Settore Servizi alla Persona del Comune di Vimodrone e Community Manager Roberto Panigatti. Modererà Elisabetta Andreis, giornalista.
Nel corso della conferenza stampa del 15 novembre sarà inoltre presentata l’immagine del Festival dell’adolescenza, ad opera di Beatrice Tassone, fumettista e disegnatrice di Cologno Monzese. Beatrice racconterà la propria esperienza con l’autismo, con un focus su come l’arte figurativa l’abbia aiutata ad affrontare le difficoltà legate alla sua condizione.
Ma in cosa consiste il Festival? L’idea alla base del progetto Festival dell’Adolescenza è quella di creare uno spazio di confronto e dialogo in cui possano anche incontrarsi generazioni differenti, che in una società sempre più frammentata e in rapida trasformazione, ormai faticano a riconoscersi e comprendersi reciprocamente.
Per favorire questi momenti non ci saranno solo conferenze con relatori di spicco, professionisti di diversi settori e personaggi del mondo dello spettacolo, ma saranno predisposte anche diverse attività coinvolgenti per giovani e adulti, spesso con un capovolgimento dei ruoli che porti gli adolescenti a “insegnare” ai grandi come guardare il loro mondo e come addentrarvisi con le chiavi interpretative giuste per comprenderne le dinamiche e le difficoltà. Un esempio è la “Scuola di rap per boomer” coordinata da Mirella Granelli, in cui saranno proprio gli appartenenti alla Generazione Zeta e Alpha a fare da insegnanti agli adulti cosiddetti Boomer, Millennials e membri della Generazione X, in una lezione sulla storia, il significato e le ideologie del Rap.
“Parte un progetto ambizioso, – spiega l’Assessore del Comune di Cologno Monzese Andrea Arosio – un progetto che vedrà protagonista un lavoro di rete, per riportare al centro le politiche giovanili. Per questo abbiamo lavorato dal giorno 0, a partire dall’Istituzione della Consulta dei Giovani di Cologno Monzese, che sarà attore fondamentale in questo percorso condiviso”.
Non mancheranno momenti più ludici, come spettacoli teatrali, serate a tema, corsi di danza e attività rivolte ai ragazzi. Un’occasione per superare alcuni stereotipi legati all’adolescenza, per comprendere le reali ragioni e difficoltà (isolamento, insicurezza, bisogno di attenzione ma non solo) che si celano dietro al comportamento di alcuni giovanissimi e abbattere muri in vista in una migliore comunicazione intergenerazionale, proficua per tutti.
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Ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2024, 07:51